Eleganti e pieni di simbolismi, i tradizionali matrimoni giapponesi seguono tantissimi dettagli e regole che rendono questo rito magnifico e spettacolare.
Le usanze legate al grande evento sono svariate, partendo dal fidanzamento: quando si decide di sposarsi, la coppia organizza una grande festa formale, chiamata Yui-no, durante un giorno propizio secondo l’almanacco giapponese.
I regali non mancano, soprattutto quelli tradizionali, come ad esempio:
- il Naga-Noshi, conchiglie di mare che augurano felicità alla giovane coppia
- Katsuo-Bushi, tonno secco di grande valore nella cucina giapponese; preservandosi lungamente nel tempo, simboleggia l’augurio per un amore duraturo
- Konbu, un’alga usata nella cucina giapponese; grazie alla peculiarità di riproduzione veloce, simboleggia un augurio per una famiglia numerosa
- Sake, in barili: per la festa Yui-no i barili sono in legno di yui-no, appunto, salice dalle foglie tenere che simboleggia l’obbedienza e la gentilezza nel matrimonio
- Shugi-Bukuro, una busta decorata e chiusa da nastri d’oro e d’argento con all’interno del denaro
Durante la cerimonia del matrimonio giapponese, gli abiti indossati dagli sposi sono i tradizionali kimono da cerimonia, che cambiano quattro volte. Come simbolo di purezza, la donna indossa anche lo shiro-muku, un indumento bianco, sotto il kimono. Se la sposa ha intenzione di completare la cerimonia indossando il kimono bianco nuziale, allora dovrà arrivare al tempio con un kimono varipinto, per poi cambiarsi nuovamente.
Vista la difficoltà nella vestizione del kimono, gli sposi hanno un assistente che li aiuta durante i cambi.
Tra i vari accessori che addobbano il kimono nuziale, la sposa indossa anche una parrucca coperta da un velo a forma di cappuccio, chiamato tsunokakushi ovvero “corna di demone” in quanto rappresenterebbero i segni della gelosia della sposa che, nascondendoli, assume il ruolo di moglie paziente e serena.
Per il trucco della sposa giapponese è previsto un rossetto di colore rosso acceso e gli occhi delineati di nero.
Lo sposo giapponese indossa l’hakama, un indumento originariamente utilizzato dai samurai, che copre il kimono con un taglio in mezzo alle gambe.
Tradizionalmente, le cerimonie Shinto sono celebrate nei templi mentre oggi possono avere luogo anche nelle abitazioni o nei templi più piccoli che si possono trovare anche in ristoranti ed hotel.
Prima della cerimonia vi è la purificazione attraverso l’acqua delle fontane poste agli ingressi dei templi. Seguendo il rito del san-san-kudo, la cerimonia inizia dunque con gli sposi che sosresaggiano il sake in tre tazze differenti poste sull’altare, simboleggiando dunque l’unione tra i due, insieme a riso, frutta e sale. Il rituale è in genere accompagnato dalla musica tradizionale. Per suggellare l’unione dei loro figli, anche gli sposi della nuova coppia beve sake.
È bene sapere che attualmente molte coppie giapponesi decidono di sposarsi anche secondo i rituali europei, dopo esser divenuti cristiani.