Il capodanno giapponese è una festa fortemente sentita e attesa da tutta la popolazione nipponica: dura cinque giorni, è impregnata di simbolismi e vi sono molti riti purificatori.
Scopriamoli uno ad uno!
La prima cosa da dire è che la data del capodanno coincide con la nostra in quanto dal 1873 il Giappone ha adottato il calendario gregoriano; prima, seguiva il calendario cinese.
Altro elemento fondamentale da tenere sempre a mente è che, come si accennava, l’ultimo giorno dell’anno ha un forte valore simbolico in quanto coincide con l’inizio di una nuova vita.
Infatti, i giapponesi si preparano all’arrivo del 31 dicembre con l’susuharai, ad esempio: In tutte le case del Paese si fanno le pulizie per eliminare lo sporco dell’anno che sta per concludersi e presentarsi puliti all’avvento del nuovo anno.
Gli uffici e luoghi (sia pubblici che privati) restano chiusi per cinque o sei giorni durante il periodo che va a cavallo del capodanno.
Fondamentale è il nengajo, che è divenuto ormai una sorta di obbligo sociale: spedire cartoline di augurio a tutti gli amici e parenti. Le poste, durante il periodo in questione, assumono maggiore personale per sopperire alla grande richiesta e garantire la consegna delle cartoline per il 1 gennaio.
E come si svolge la sera della vigilia di capodanno giapponese? Un po’ come avviene anche in Italia, la serata viene solitamente trascorsa in famiglia, mangiando e giocando insieme.
Alla mezzanotte, i templi buddisti suonano 108 rintocchi di campana per allontanare i 108 peccati originali della religione buddista.
Molti eventi quotidiani e di tipica routine acquisiscono un forte significato la prima volta che avvengono nelle prime ore dell’anno nuovo:
– hatsumode è la prima visita dell’anno ai templi o santuari, sia buddisti che shintoisti. Ci si reca in kimono tradizionale, si prega e si esprimono desideri attraverso particolari amuleti e si beve sake. Molti giapponesi si recano al tempio la notte stessa di capodanno, dopo la mezzanotte; altri durante il 1° gennaio.
– hatsuhinode è la prima aurora dell’anno: il sole riveste un ruolo importante nella cultura giapponese e, dunque, molti si recano su spiagge o montagne per osservare e godersi la prima aurora dell’anno
– waraizome è il primo sorriso: di ottimo auspicio per iniziare bene il nuovo anno
– hatsugama è invece la prima cerimonia del tè dell’anno
Ma cosa si mangia durante il capodanno giapponese?
Come augurio di longevità, il piatto tradizionale che non manca mai durante la sera della vigilia del capodanno giapponese è il soba toshikoshi, spaghetti di grano saraceno in brodo.
Anche in questo caso, il simbolismo di buon auspicio è legato a molte pietanze, come ad esempio i kuromame (fagioli neri di soia, simbolo di salute) o le kazunoko (uova di aringa, simbolo di fertilità).
Ad affiancare la tradizione, durante il capodanno giapponese vengono consumati anche altri tipi di cibo, principalmente sushi e sashimi.
La colazione del 1° gennaio prevede un particolare tipo di tè verde, l’fukucha, con una prugna agrodolce, l’umeboshi; mentre il settimo giorno di gennaio, viene preparata una zuppa di riso condita con sette erbe differenti per far riposare lo stomaco.
Dunque, si resta sempre affascinati di fronte al forte simbolismo e alla spiritualità di questa cultura, che ha tanto da mostrarci e da insegnarci.