Spopolando su tutto il territorio italiano la cucina giapponese si fa spazio nelle nostre abitudini culinarie. Sushi, sashimi e california rolls sono solo alcuni dei nomi di pietanze più famosi dei ristoranti giapponesi. Ma cosa ci offre la cultura giapponese da bere?

La bevanda nazionale giapponese è il sake, scritto e pronunciato senza accento sulla e.
È alcolica (la sua gradazione è compresa tra i 13% e i 16%) e costituisce una categoria a parte, infatti non è classificabile né come vino, né come birra, né come liquore, né come distillato. Il sake si ottiene infatti grazie ad un processo di fermentazione del riso, indotta da un microrganismo chiamato koji-kin e dal lievito kobo.

Il sake si può bere sia caldo che freddo, a seconda della stagione e dal contesto. Alcune tipologie di sake, ad esempio, vengono riscaldati a bagnomaria fino ai 40° in modo da sviluppare delle caratteristiche più corpose: sono perfetti per accompagnare piatti succulenti o le cene invernali.
Ma in genere la temperatura ideale a cui bere il sake viene indicata sull’etichetta, proprio per evitare errori!

Anche il contenitore in cui bere il sake varia a seconda delle tipologie: può essere versato in tazzine di terracotta oppure di ceramica, in bicchieri di vetro o nel tradizionale masu, una sorta di scatolina in legno di cedro.

La diffusione del sake è in continuo aumento e alcuni ristoranti giapponesi ne propongono di vari tipi proprio per far scoprire al pubblico le peculiarità di questa antichissima bevanda alcolica del Sol Levante.

Ovviamente, il sake non può mancare presso il nostro ristorante giapponese a Napoli che sposa perfettamente con le specialità giapponesi che proponiamo. Non resta che provarlo!

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