Il manzo di Kobe è diventato un vero e proprio mito alimentare su cui sono nate molte storie e leggende: qualcuno sostiene che sia la carne migliore del mondo ed altri descrivono di allevamenti in cui le mucche vengono massaggiate mentre ascoltano musica classica.

Probabilmente per i prezzi molto alti o perché il divieto di importazione nell’Unione Europea è stato cancellato solo nel 2014, in Italia questo manzo giapponese non ha ancora avuto una grande diffusione e molte persone non sanno nemmeno di cosa si tratti.

La carne giapponese di Kobe è divenuta famosa in quanto il porto di questa città è stato il primo ad aprirsi agli stranieri nel 1869.

Le sensazioni nel mangiare questa carne sono ovviamente soggettive ed è quindi impossibile stabilire se sia la carne migliore del mondo o meno.
Si tratta indubbiamente di un tipo di carne molto differente da quelle europee o argentine: le sottili venature di grasso presenti sul filetto si sciolgono sulla piastra, ad esempio, rendendo la carne burrosa e donando dunque un sapore nuovo.

La regolamentazione della carne di manzo è molto rigida in Giappone: solo gli animali che nascono, vengono allevati e macellati nella prefettura di Hyogo (di cui Kobe è la capitale), possono essere marchiate e vendute come Kobe beef.
Questa regola è fondamentale per gli allevatori in quanto sostengono che in quella particolare zona del Giappone ci sia l’habitat ideale per rendere le carni delle mucche particolarmente dolci e marmorizzate.

Negli Stati Uniti, il marchio “Kobe” non è registrato, dunque si è diffuso con gli anni l’idea di aggiungere questa parola per rendere più prezioso il valore del prodotto: la diffusione del Kobe beef è impazzata dando vita ai Kobe-style, pork Kobe-style, Amercan Kobe ecc.
Un po’ come avviene con il nostro Parmigiano Reggiano, spesso oggetto di dannose imitazioni all’estero, si è iniziato a vendere un manzo Kobe che tale non è, lasciando i prezzi molto alti.

Il termine wa-gyū significa “carne di manzo”, dunque non identifica una razza. In Giappone, nell’ambito della wa-gyū si allevano varie razze (le più diffuse: Japanese Black, Japanese Brown, Japanese Polled).

L’allevamento per tutte le razze prevede una stretta sorveglianza della linea genealogica degli animali, un’alimentazione selezionata a base di grano, riso e fieno e la creazione di un ambiente in cui vivere senza stress.
Vi è un’associazione che stabilisce a che categoria appartiene la carne macellata e, per distinguere la vera carne giapponese, è stato creato un logo ad hoc, in modo da rendere facilmente riconoscibile la vera wa-gyū venduta all’estero.

Se volete assaggiare il vero manzo giapponese, dunque, bisogna tener presente tutti questi aspetti e diffidare dalle truffe alimentari.

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